“Dicono di me

Nella pittura di Enrica Maravalle troviamo una espressione di colori caldi, solari, che avvolgono e portano in un mondo fantastico, ma non privo di sottili simbologie inerenti al mondo che ci circonda. La sua tecnica, talvolta ad ampie sfaccettature quasi geometriche, è pulita, con una stesura nitida, anche se contrastante, è sempre armonica nelle tonalità. Nelle composizioni più astratte si percepisce un andamento musicale, visualizzato da lunghe fluenti pennellate di colore che danno un senso di movimento ritmico, coinvolgente e gioioso. Osservando le sue opere, ci si sente trasportati fuori dalla realtà quotidiana con una sensazione continua di libertà. È una visione della vita emozionante che, complici i colori, aiuta a pensare positivamente al futuro attraverso i ricordi del passato.

OLGA DANOVE
(Prefazione catalogo  “Opere dal 2011 al 2019/L'emozione dei colori” - 2019, Canelli)

Il colore che emoziona e riflette la luce del sole

Domani la pittrice Enrica Maravalle inaugura la sua mostra al Riccadonna di Canelli Il colore non solo è gioia per gli occhi, ma qualsiasi segno o forma, anche irrazionale, assuma, induce a fantasticare e a perdersi nei sogni, in quanto colpisce nel più profondo dell’anima con la stessa intensità della poesia. Per questo Enrica Maravalle ha intitolato “L’emozione dei colori”, la sua personale che si inaugurerà domani, alle 17 nel salone Riccadonna, corso Libertà 25 a Canelli.

  L’allestimento è curato da Barbara Brunettini e Stefano Sibona della libreria Il Segnalibro, entrambi organizzatori di eventi, che contribuiscono ad arricchire la vita culturale nella capitale dello spumante. Enrica dipinge con cognizione di causa, visto che si è diplomata al Liceo Artistico Sant’Orsola di Roma e, in seguito, ha conseguito l’abilitazione all’insegnamento. Il suo percorso artistico si snoda attraverso tappe di ricerca contrassegnate sì da linguaggi stilistici diversi, ma sempre basati sul concetto che l’arte pittorica è soprattutto colore che dà vita alle forme. Queste considerazioni valgono per la tecnica di esecuzione, ma il discorso diventa ancora più interessante quando ci si sofferma sui contenuti e sull’interpretazione delle immagini sulla tela.  A prima vista, ciò che si evidenzia è il sottofondo culturale che ispira il suo lavoro, nel quale spesso si scoprono citazioni letterarie e atmosfere metafisiche. Forzando un po’ la mano, Enrica potrebbe essere annoverata tra i “chiaristi”, dal momento che ogni suo quadro riflette come uno specchio la luce del sole. Ma c’è una piccola differenza che la distingue da pittori come Lilloni, Semenghini o Del Bon: il vigore dei contrasti cromatici, le tinte cariche e corpose, l’assenza dell’aura verista e, infine, la modernità. 

ARMANDO BRIGNOLO
(La Stampa- 20 settembre 2019)

La mostra di Enrica Maravalle: inno alla vita e all’arte

    Canelli. La mostra “L’emozione dei colori” di Enrica Maravalle, inaugurata sabato 21 settembre, è una imperdibile occasione per immergersi nel mondo di un’artista che è rimasta nel cuore innocente e gioiosa come un bambino. Eppure le sue opere in mostra, prodotte tra il 2011 e il 2019, sono il frutto di una maturità artistica evidente, dalle scelte cromatiche sicure e inconfondibili, bene interpretate anche dalle sue poesie.

  Enrica Maravalle ci viene incontro con il marito e la figlia con una semplicità che sorprende in un’artista a tutto tondo di così alta personalità. Romana di nascita come il fratello Alberto (presente a sorpresa all’inaugurazione e salutato festosamente dal numeroso pubblico), ma canellese di adozione dal 1972, con le sue nozze, ha tenuto nel 1983 la sua prima mostra a Canelli nella sede della Cassa di Risparmio di Asti. Il suo percorso artistico ha seguito due direttrici, una astratta e una più emozionante e di un cromatismo dinamico che conferisce alle sue immagini una sorta di profondità tridimensionale. Per chi ama l’arte e non è ancora entrato nel tempio dell’arte di Canelli, ovvero nella sala Riccadonna, in corso Libertà 25, la mostra sarà visitabile fino al 13 ottobre.

MARIA GABRIELLA ABATE
(L'Ancora- 29 settembre 2019)

Introdotta dall’utilizzo vivace di colori e forme geometriche, Enrica Maravalle si fa strada tra gli artisti con il suo stile ordinato e preciso. Nata a Roma, fin dalla scuola mostra una propensione spiccata verso il disegno, che la porterà all’insegnamento della stessa materia e ad intraprendere un percorso segnato da numerose esposizioni personali.

La matrice cubista che caratterizza le sue opere viene affiancata dal gusto per il color field, dove il colore si tramuta in sentimento e sensazione, veri protagonisti dell’opera. La sua evoluzione artistica nel corso degli anni è visibile molto chiaramente all’interno dei suoi dipinti, che riescono a dialogare l’uno con l’altro all’interno di un percorso ascendente, che vede l’affermarsi di una tavolozza di colori sempre più ristretta ed essenziale. L’astrattismo è in lei prevalente, ma a tratti Enrica sembra essere ancora molto legata alla tradizione e per questo inserisce figure umane “braquiane”. Nella sua opera “Enigma”, vediamo comparire due figure stanti umane al lato di un tavolo; i loro volumi si fondono con la parete retrostante, le forme sono geometriche, i soggetti sono distinti in linea bidimensionale dai colori scelti accuratamente dall’artista per rimandare ad un concetto di essenzialità pittorica. Questi mondi fantastici e dotati di simbologie si pongono nello spazio con una sicurezza tale da trasportare lo spettatore in una dimensione a metà tra i grandi maestri del passato e il presente. Evidenti sono i riferimenti ad artisti cubisti e costruttivisti nelle forme e fauvisti nel colore, influenze che vengono in questo caso a creare un humus culturale per la nascita di nuove idee.

Enrica Maravalle afferma e contraddice, svela e copre allo stesso tempo, pone in essere situazioni oniriche che lasciano libero spazio all’interpretazione e creano un’interessante intesa tra pubblico e opera. È la prova vivente che lo studio costante delle storie dell’arte possa portare ad una  onsapevolezza professionale tale da poter citare i maestri pur portando qualcosa di innovativo.

VALENTINA MAGGIOLO
(Catalogo Mostra “Obsession” - febbraio 2020, Milano)

Cataloghi  e riviste d'arte

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RIVISTA-20-N.-38-marzo-aprile-2020-1
RIVISTA-20-N.-37-genn.-febb.-2020-1
RIVISTA-20-N.-36-nov.-dic.-2019-1

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